te lo dico in rima Di noi: la vita Se nell’alba il ciel si china sull’uomo, è nel giaciglio che i sogni possono toccare la realtà. Come la cara mano di madre sfiora la fronte dei figli, così la forza mite delle parole dei nostri affetti ci accompagna lungo le ispide e gelide prove dell’esistenza.… Continua a leggere Di noi: la vita
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PIÚ DI TUTTO HO SEMPRE TEMUTO
di Natan Zach Piú di tutto ho sempre temuto il vocío degli uccelli nudi sul sommo degli alberi nel gelo. Al pensiero della migrazione mi si rizzavano d’orrore i capelli. L’avvicendarsi delle stagioni mi consegnava alla stagione torturante del cuore. Un occhio di donna – una promessa quale non s’è mai realizzata, dolce piú di ogni promessa.… Continua a leggere PIÚ DI TUTTO HO SEMPRE TEMUTO
INCROCIO DI SGUARDI
di PABLO NERUDA Se tu mi guardi con i tuoi occhi dai quali mi viene incontro la tenerezza e se io guardandoti con i miei occhi ti faccio spazio dentro di me, in questo incrocio di sguardi che riassume milioni di attimi e di parole, in questo scambio silenzioso che per entrambi è guardare e… Continua a leggere INCROCIO DI SGUARDI
AMORE SEMPLICISSIMO
Amore semplicissimo che crede alle parole, poiché non posso fare quello che voglio fare non ti posso abbracciare né baciare il mio piacere è nelle mie parole e quando posso ti parlo d’amore. Io non ti tocco, no, neanche ti sfioro ma nel tuo corpo mi sembra di nuotare Così seduta davanti a un bicchiere… Continua a leggere AMORE SEMPLICISSIMO
ANIMA MIA
Anima mia chiudi gli occhi piano piano e come s’affonda nell’acqua immergiti nel sonno nuda e vestita di bianco il più bello dei sogni ti accoglierà anima mia chiudi gli occhi piano piano abbandonati come nell’arco delle mie braccia nel tuo sonno non dimenticarmi chiudi gli occhi pian piano i tuoi occhi marroni dove… Continua a leggere ANIMA MIA
MANIA DI SOLITUDINE
Mangio un poco di cena seduto alla chiara finestra. Nella stanza è già buio e si vede nel cielo. A uscir fuori, le vie tranquille conducono dopo un poco, in aperta campagna. Mangio e guardo nel cielo – chi sa quante donne stan mangiando a quest’ora – il mio corpo è tranquillo; il lavoro stordisce… Continua a leggere MANIA DI SOLITUDINE
A UNA PASSANTE
La via assordante strepitava intorno a me. Una donna alta, slanciata, a lutto, in un dolore maestoso, passò sollevando e agitando con mano fastosa il pizzo e l’orlo della gonna, agile e nobile con la sua gamba di statua. Ed io, proteso come folle, bevevo la dolcezza affascinante e il piacere che uccide nel suo… Continua a leggere A UNA PASSANTE
DIARIO DEL PRIMO AMORE
(…) Ieri dopo liberatomi dal peso dei versi, quegli affetti non mi parvero né così deboli né così vicini a lasciarmi come m’erano paruti la mattina, in ispecie quella dolorosa ricordanza spesso accompagnata da quell’incerto scontento e dispiacere o dubbio di non aver forse goduto bastantemente, che fu il primo sintoma della mia malattia, e… Continua a leggere DIARIO DEL PRIMO AMORE
‘UOMO DEL MIO TEMPO’ DI SALVATORE QUASIMODO
Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo. Eri nella carlinga, con le ali maligne, le meridiane di morte, t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche, alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu, con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio, senza amore, senza Cristo. Hai ucciso… Continua a leggere ‘UOMO DEL MIO TEMPO’ DI SALVATORE QUASIMODO
ANTONIO DE CURTIS – ‘A LIVELLA
Ogn’anno, il due novembre, c’é l’usanza per i defunti andare al Cimitero. Ognuno ll’adda fà chesta crianza; ognuno adda tené chistu penziero. Ogn’anno,puntualmente,in questo giorno, di questa triste e mesta ricorrenza, anch’io ci vado,e con dei fiori adorno il loculo marmoreo ‘e zi’ Vicenza. St’anno m’é capitato ‘navventura… dopo di aver compiuto il triste omaggio.… Continua a leggere ANTONIO DE CURTIS – ‘A LIVELLA
‘PER QUANTO STA IN TE’ DI KAVAFIS
E se non puoi la vita che desideri cerca almeno questo per quanto sta in te: non sciuparla nel troppo commercio con la gente con troppe parole e in un viavai frenetico. Non sciuparla portandola in giro in balia del quotidiano gioco balordo degli incontri e degli inviti sino a farne una stucchevole estranea.
‘L’ATTIMO FUGGENTE’ DI ORAZIO
Non domandare tu mai quando si chiuderà la tua vita, la mia vita, non tentare gli oroscopi d’oriente: male è sapere, Leucònoe. Meglio accettare quello che verrà, gli altri inverni che Giove donerà o se è l’ultimo, questo che stanca il mare etrusco e gli scogli di pomice leggera. Ma sii saggia: e filtra vino,… Continua a leggere ‘L’ATTIMO FUGGENTE’ DI ORAZIO
‘CON IL TEMPO’ DI JORGE LUIS BORGES
Con il tempo si impara la sottile differenza fra sostenere una mano e incatenare un’anima, e si impara che l’amore non significa andare a letto, e una compagnia non significa sicurezza e uno comincia a imparare… Che i baci non sono contratti e i regali non sono promesse e uno comincia ad accettare le sue… Continua a leggere ‘CON IL TEMPO’ DI JORGE LUIS BORGES
Scrivere un curriculum di Wislawa Szymborska
Che cos’e’ necessario? E’ necessario scrivere una domanda, e alla domanda allegare il curriculum. A prescindere da quanto si e’ vissuto e’ bene che il curriculum sia breve. E’ d’obbligo concisione e selezione dei fatti. Cambiare paesaggi in indirizzi e malcerti ricordi in date fisse. Di tutti gli amori basta quello coniugale, e dei bambini… Continua a leggere Scrivere un curriculum di Wislawa Szymborska
IN VIAGGIO PER GLI STATI DI WALT WHITMAN
In viaggio per gli Stati partiamo (traverso il mondo, spinti da questi canti facendo vela da qui per ogni terra, per ogni mare) noi che vogliamo essere allievi di tutti, maestri di tutti, e di tutti amanti. Abbiamo visto le stagioni che si profondono e passano, e abbiamo detto, Perché un uomo o una donna… Continua a leggere IN VIAGGIO PER GLI STATI DI WALT WHITMAN
RITRATTO DI DONNA di Wisława Szymborska
Deve essere a scelta. Cambiare, purché niente cambi. È facile, impossibile, difficile, ne vale la pena. Ha gli occhi, se occorre, ora azzurri, ora grigi, neri, allegri, senza motivo pieni di lacrime. Dorme con lui come la prima venuta, l’unica al mondo. Gli darà quattro figli, nessuno, uno. Ingenua, ma è un’ottima consigliera. Debole, ma… Continua a leggere RITRATTO DI DONNA di Wisława Szymborska
LE FOGLIE MORTE DI PREVERT
Oh, vorrei tanto che anche tu ricordassi i giorni felici del nostro amore Com’era più bella la vita E com’era più bruciante il sole Le foglie morte cadono a mucchi… Vedi: non ho dimenticato Le foglie morte cadono a mucchi come i ricordi, e i rimpianti e il vento del nord porta via tutto nella… Continua a leggere LE FOGLIE MORTE DI PREVERT
COMPAGNI DI BANCO DI MARINO MORETTI
Oh, Poggiolini! Lo rivedo ancora con quel suo mite sguardo di fanciulla, e lo risento chiedermi un nonnulla con una voce che… non so… m’accora. Che cosa vuoi? Son pronto a darti tutto: un pennino, un quaderno, un taccuino, purché tu venga per un po’ vicino al cuore che ti cerca dappertutto. Oh non venirmi… Continua a leggere COMPAGNI DI BANCO DI MARINO MORETTI
TU VEDI IN ME DI WILLIAM SHEAKSPEARE
Tu vedi in me quel periodo dell’anno che ha rare foglie gialle ancor sui rami che tremano dal freddo e più non hanno i canti degli uccelli e i lor richiami. In me vedi il crepuscolo di un giorno di sole che svanisce all’occidente, lento senza speranza di ritorno, ombra di vita che non è… Continua a leggere TU VEDI IN ME DI WILLIAM SHEAKSPEARE
MATTINO DI SETTEMBRE DI DIEGO VALERI
Quel di eravamo soli nel bosco, io e tu, mia cara figlia, e andavamo tra chiaro e fosco, pieno il cuore di meraviglia. Scoprivi sotto le foglie i lamponi rosa, le fragole rosse e verdi, ti trascinavi su l’erba carponi , lanciando dei piccoli gridi acerbi. Io contempalvo ai miei piedi un fiore giallo smagliante,… Continua a leggere MATTINO DI SETTEMBRE DI DIEGO VALERI
CANTO NOTTURNO DI UN PASTORE ERRANTE DELL’ASIA di GIACOMO LEOPARDI
Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, Contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga Di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga Di mirar queste valli? Somiglia alla tua vita La vita del pastore. Sorge in sul… Continua a leggere CANTO NOTTURNO DI UN PASTORE ERRANTE DELL’ASIA di GIACOMO LEOPARDI
ETERNA PRESENZA – di PEDRO SALINAS –
Non importa che non ti abbia, né importa che non ti veda. Prima ti abbracciavo, prima ti guardavo, ti cercavo tutta, ti volevo intera. Oggi più non chiedo agli occhi e alle mani le ultime prove. Di stare al mio fianco ti chiedevo prima; sì, accanto a me, sì, sì, però lì fuori. A me… Continua a leggere ETERNA PRESENZA – di PEDRO SALINAS –
QUANDO L’ULTIMO ALBERO SARA’ ABBATTUTO
Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, vi accorgerete che non si può mangiare il denaro. La nostra terra vale più del vostro denaro. E durerà per sempre. Non verrà distrutta neppure dalle fiamme del fuoco. Finchè il sole splenderà e l’acqua scorrerà, darà vita a uomini e animali. Non… Continua a leggere QUANDO L’ULTIMO ALBERO SARA’ ABBATTUTO
ADDIO
Stavo per dirti “addio”; ma subito ho frenato la mia voce, e sono ancora qui. Separarmi da te mi fa paura: è spaventoso, come l’amara notte di Acheronte. Splendore del mattino è il tuo; ma è muto il giorno: tu invece mi porti in dono la tua voce, anche più dolce di un canto di… Continua a leggere ADDIO
MERIGGIO D’ESTATE
Silenzio! Hanno chiuso le verdi persiane delle case. Non vogliono essere invase. Troppe le fiamme della tua gloria, o sole! Bisbigliano appena gli uccelli, poi tacciono, vinti dal sonno. Sembrano estinti gli uomini, tanto è ora pace e silenzio… Quand’ecco da tutti gli alberi un suono s’accorda, un sibilo lungo che assorda, che solo è… Continua a leggere MERIGGIO D’ESTATE
L’INFINITO
Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quïete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura. E come il vento odo stormir tra queste… Continua a leggere L’INFINITO
E VENNE DA NOI UN ADOLESCENTE
E venne da noi un adolescente dagli occhi trasparenti e dalle labbra carnose, alla nostra giovinezza consunta nel paese e nei bordelli. Non disse una sola parola nè fece gesto alcuno: questo suo silenzio e questa sua immobilità hanno aperto una ferita mortale nella nostra consunta giovinezza. Nessuno ci vendicherà: la nostra pena non ha… Continua a leggere E VENNE DA NOI UN ADOLESCENTE
TRE VOLTE PAZZO
Lo so, sono due volte pazzo perché amo e perché lo dico in dolenti versi. Ma dov’è il saggio che non vorrebbe essere me, se lei non si negasse? Profondi nella terra tortuosi percorsi angusti purificano l’acqua di mare dei corrosivi sali, cosi pensavo, avrei alleggerito le mie pene portandole attraverso il tormento delle rime.… Continua a leggere TRE VOLTE PAZZO
DOVREI PARAGONARTI AD UN GIORNO D’ ESTATE?
Dovrei paragonarti ad un giorno d’estate? Tu sei ben più raggiante e mite: venti furiosi scuotono le tenere gemme di maggio e il corso dell’estate ha vita troppo breve: talvolta troppo cocente splende l’occhio del cielo e spesso il suo volto d’oro si rabbuia e ogni bello talvolta da beltà si stacca, spoglio dal caso… Continua a leggere DOVREI PARAGONARTI AD UN GIORNO D’ ESTATE?
PIOGGIA NEL PINETO
Taci. Su le soglie del bosco non odo parole che dici umane; ma odo parole più nuove che parlano gocciole e foglie lontane. Ascolta. Piove dalle nuvole sparse. Piove su le tamerici salmastre ed arse, piove su i pini scagliosi ed irti, piove su i mirti divini, su le ginestre fulgenti di fiori accolti, su… Continua a leggere PIOGGIA NEL PINETO
ERANO I CAPEI D’ ORO A L’ AURA SPARSI
Erano i capei d’oro a l’aura sparsi che ‘n mille dolci nodi gli avvolger, e ‘l vago lume oltra misura ardea di quei begli occhi ch’or ne son sì scarsi; e ‘l viso di pietosi color farsi, non so se vero o falso, mi pare: i’ che l’esca amorosa al petto aver, qual meraviglia se… Continua a leggere ERANO I CAPEI D’ ORO A L’ AURA SPARSI
IL CINQUE MAGGIO di ALESSANDRO MANZONI
Alla notizia della morte di Napoleone Bonaparte, il cinque maggio del 1821 Alessandro Manzoni scrisse quasi di getto un’ode per commemorare “quell’ uom fatale”, grande e unico nella storia. Dopo averne tracciato le epiche imprese, Manzoni nella seconda parte del componimento si sofferma sull’ aspetto umano dei suoi ultimi giorni di vita, lasciando ai posteri… Continua a leggere IL CINQUE MAGGIO di ALESSANDRO MANZONI
DOMANDE DI UN LETTORE OPERAIO
Tebe dalle Sette Porte, chi la costruì? Ci sono i nomi dei re, dentro i libri. Son stati i re a strascicarli, quei blocchi di pietra? Babilonia, distrutta tante volte, chi altrettante la riedificò? In quale case di Lima lucente d’oro abitavano i costruttori? Dove andarono, la sera che fu terminata la Grande Muraglia, i muratori?… Continua a leggere DOMANDE DI UN LETTORE OPERAIO
SENSAZIONE
Le sere azzurre d’estate, andrò per i sentieri, Punzecchiato dal grano, a calpestare erba fina: Trasognato, ne sentirò la freschezza ai piedi. Lascerò che il vento mi bagni il capo nudo. Non parlerò, non penserò a niente: Ma l’amore infinito mi salirà nell’anima, E andrò lontano, molto lontano, come uno zingaro, Nella Natura, – felice… Continua a leggere SENSAZIONE
HO SCESO, DANDOTI IL BRACCIO, ALMENO UN MILIONE DI SCALE
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella… Continua a leggere HO SCESO, DANDOTI IL BRACCIO, ALMENO UN MILIONE DI SCALE
LA RESISTENZA E LA SUA LUCE
Così giunsi ai giorni della Resistenza senza saperne nulla se non lo stile: fu stile tutta luce, memorabile coscienza di sole. Non poté mai sfiorire, neanche per un istante, neanche quando l’Europa tremò nella più morta vigilia. Fuggimmo con le masserizie su un carro da Casarsa a un villaggio perduto tra rogge e viti: ed era… Continua a leggere LA RESISTENZA E LA SUA LUCE
AMORE E MORTE
Fratelli, a un tempo stesso, Amore e Morte ingenerò la sorte. Cose quaggiù sì belle altre il mondo non ha, non han le stelle. Nasce dall’uno il bene, nasce il piacer maggiore che per lo mar dell’essere si trova; l’altra ogni gran dolore, ogni gran male annulla. Bellissima fanciulla, dolce a veder, non quale la… Continua a leggere AMORE E MORTE
PASSERO’ PER PIAZZA DI SPAGNA
Il 21 aprile del 753 a.C. secondo la leggenda tramandataci dagli storici antichi, Romolo fondò Roma, la città del fiume, destinata a divenire capitale di un Impero tanto vasto quanto glorioso. Nel giorno del compleanno di Roma vogliamo proporre la lettura della poesia di Cesare Pavese “ Passerò per piazza di Spagna” nella quale ci… Continua a leggere PASSERO’ PER PIAZZA DI SPAGNA
IL VEDERLA E’ UN QUADRO
Il vederla è un quadro Sentirla una canzone Conoscerla un eccesso Innocente come giugno Non conoscerla una pena Averla per amica Un calore tanto vicino come se il sole Ti splendesse in mano. Emily Dickinson (Foto dal web)
RESURREZIONE
E’ risorto: il capo santo più non posa nel sudario è risorto: dall’un canto dell’avello solitario sta il coperchio rovesciato: come un forte inebbriato, il Signor si risvegliò Era l’alba; e molli il viso Maddalena e l’altre donne fean lamento in su l’Ucciso; ecco tutta di Sionne si commosse la pendice e la scolta insultatrice… Continua a leggere RESURREZIONE
SE NON TI ESLPODE DENTRO
Se non ti esplode dentro a dispetto di tutto, non farlo. A meno che non ti venga dritto dal cuore e dalla mente e dalla bocca e dalle viscere, non farlo. Se devi startene seduto per ore a fissare lo schermo del computer o curvo sulla macchina da scrivere alla ricerca delle parole, non farlo.… Continua a leggere SE NON TI ESLPODE DENTRO
LA FELICITA’
Felicità…parola complicata, ma da tutti ricercata, che cos’è la felicità? e chissà quando arriverà? Io la cerco continuamente, della gente è nella mente! stato d’animo o sensazione, sempre trasmette un’emozione. Ti avvolge nei momenti meno aspettati, e riesce a renderli colorati, ma la certezza della felicità nessuno ce la darà ! Ed è per questo,… Continua a leggere LA FELICITA’
A TUTTE LE DONNE
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso sei un granello di colpa anche agli occhi di Dio malgrado le tue sante guerre per l’emancipazione. Spaccarono la tua bellezza e rimane uno scheletro d’amore che però grida ancora vendetta e soltanto tu riesci ancora a piangere, poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli, poi ti… Continua a leggere A TUTTE LE DONNE
TU NON SEI I TUOI ANNI
Tu non sei i tuoi anni né la taglia che indossi, non sei il tuo peso o il colore dei tuoi capelli. Non sei il tuo nome, o le fossette delle tue guance. Sei tutti i libri che hai letto e tutte le parole che dici, sei la tua voce assonnata al mattino e i… Continua a leggere TU NON SEI I TUOI ANNI
RONDÒ
Come sorga la luna da le cime selvose e grave su le cose sia l’oblio de la luna, amica, tu verrai furtiva ne ’l verziere. Hanno i consci rosai ombre profonde e nere. O amica, senz’alcuna tema verrai: le rose avran latébre ascose per lor sorella bruna, come sorga la luna. Gabriele D’annunzio
HO SCELTO TE
Nel silenzio della notte, io ho scelto te. Nello splendore del firmamento, io ho scelto te. Nell’incanto dell’aurora, io ho scelto te. Nelle bufere più tormentose, io ho scelto te. Nell’arsura più arida, io ho scelto te. Nella buona e nella cattiva sorte, io ho scelto te. Nella gioia e nel dolore, io ho… Continua a leggere HO SCELTO TE
SE AVESSI
Se avessi il drappo ricamato del cielo, intessuto dell’oro e dell’argento e della luce, i drappi dai colori chiari e scuri del giorno e della notte dai mezzi colori dell’alba e del tramonto, stenderei quei drappi sotto i tuoi piedi: invece, essendo povero, ho soltanto sogni; e i miei sogni ho steso sotto i tuoi… Continua a leggere SE AVESSI
URLO E KADDISH
Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche, trascinarsi per strade di negri all’alba in cerca di droga rabbiosa, hipsters dal capo d’angelo ardenti per l’antico contatto celeste con la dinamo stellata nel macchinario della notte, che in miseria e stracci e occhi infossati stavano su partiti a fumare… Continua a leggere URLO E KADDISH
ALLA SERA
Forse perché della fatal quïete Tu sei l’imago a me sì cara vieni O sera! E quando ti corteggian liete Le nubi estive e i zeffiri sereni, E quando dal nevoso aere inquïete Tenebre e lunghe all’universo meni Sempre scendi invocata, e le secrete Vie del mio cor soavemente tieni. Vagar mi fai… Continua a leggere ALLA SERA
GOAL
Il portiere caduto alla difesa ultima vana, contro terra cela la faccia, a non veder l’amara luce. Il compagno in ginocchio che l’induce con parole e con mano, a rilevarsi, scopre pieni di lacrime i suoi occhi. La folla- unita ebrezza – per trabocchi nel campo. Intorno al vincitore stanno, al suo collo si gettano… Continua a leggere GOAL
SE IO POTRO’ IMPEDIRE
Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi non avrò vissuto invano Se allevierò il dolore di una vita o guarirò una pena o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido non avrò vissuto invano Emily Dickinson
MIA CARA
Mia cara, nel bel mezzo dell’odio ho scoperto che vi era in me un invincibile amore. Nel bel mezzo delle lacrime ho scoperto che vi era in me un invincibile sorriso. Nel bel mezzo del caos ho scoperto che vi era in me un’ invincibile tranquillità. Ho compreso, infine, che nel bel mezzo dell’inverno, ho… Continua a leggere MIA CARA
A COLORO CHE VERRANNO
Davvero, vivo in tempi bui! La parola innocente è stolta. Una fronte distesa vuol dire insensibilità. Chi ride, la notizia atroce non l’ha saputa ancora. Quali tempi sono questi, quando discorrere d’alberi è quasi un delitto, perchè su troppe stragi comporta silenzio! E l’uomo che ora traversa tranquillo la via mai più potranno raggiungerlo… Continua a leggere A COLORO CHE VERRANNO
SE QUESTO E’ UN UOMO
Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo che lavora nel fango che non conosce pace che lotta per mezzo pane che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna,… Continua a leggere SE QUESTO E’ UN UOMO
DIMMI SE QUESTO E’ VERO
Dimmi se questo è vero, amore mio, dimmi se questo è tutto vero. Quando questi occhi scagliano i loro lampi le oscure nubi nel tuo petto danno risposte tempestose. E’ vero che le mie labbra son dolci come il boccio del primo amore? Che le memorie di mesi svaniti di maggio indugiano nelle mie membra?… Continua a leggere DIMMI SE QUESTO E’ VERO
VERRA’ LA MORTE E AVRA’ I TUOI OCCHI
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo. I tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio. Così li vedi ogni mattina quando su te sola ti pieghi nello specchio. O cara speranza,… Continua a leggere VERRA’ LA MORTE E AVRA’ I TUOI OCCHI
LE TUE PAROLE ERANO UOMINI
In questa notte d’autunno sono pieno delle tue parole parole eterne come il tempo come la materia parole pesanti come la mano scintillanti come le stelle Dalla tua testa dalla tua carne dal tuo cuore mi sono giunte le tue parole le tue parole cariche di te la tue parole, madre le tue parole, amore… Continua a leggere LE TUE PAROLE ERANO UOMINI
IL MIO PASSATO
Spesso ripeto sottovoce che si deve vivere di ricordi solo quando mi sono rimasti pochi giorni. Quello che è passato è come se non ci fosse mai stato. Il passato è un laccio che stringe la gola alla mia mente e toglie energie per affrontare il mio presente. Il passato è solo fumo di chi… Continua a leggere IL MIO PASSATO
IL CIELO E’ BASSO
Il cielo è basso , le nuvole a mezz’aria, un fiocco di neve vagabondo fra scavalcare una tettoia o una viottola non sa decidersi . Un vento meschino tutto il giorno si lagna di come qualcuno l’ha trattato; la natura, come noi, si lascia talvolta sorprendere senza il suo diadema. Emily Dickinson
TIENIMI PER MANO
Tienimi per mano al tramonto, quando la luce del giorno si spegne e l’oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle.. Tienila stretta quando non riesco a viverlo, questo mondo imperfetto.. Tienimi per mano portami dove il tempo non esiste Tienila stretta nel difficile vivere. Tienimi per mano nei giorni in cui mi sento disorientato..… Continua a leggere TIENIMI PER MANO
PER CONSEGNARE ALLA MORTE UNA GOCCIA DI SPLENDORE
…”Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore di umanità, di verità Per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio e seminò il suo passaggio di gelosie… Continua a leggere PER CONSEGNARE ALLA MORTE UNA GOCCIA DI SPLENDORE
SENZA DI TE
Non posso esistere senza di te. Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti: la mia vita sembra che si arresti lì, non vedo più avanti. Mi hai assorbito. In questo momento ho la sensazione come di dissolvermi: sarei estremamente triste senza la speranza di rivederti presto. Avrei paura a staccarmi da te. Mi hai… Continua a leggere SENZA DI TE
IL PRIMO GIORNO DELL’ANNO
Il primo giorno dell’anno Lo distinguiamo dagli altri come se fosse un cavallino diverso da tutti i cavalli. Gli adorniamo la fronte con un nastro, gli posiamo sul collo sonagli colorati, e a mezzanotte lo andiamo a ricevere come se fosse un esploratore che scende da una stella. Come il pane, assomiglia al pane di… Continua a leggere IL PRIMO GIORNO DELL’ANNO
LA DILIGENZA DI CAPODANNO
Mezzanotte suonò sopra il villaggio nella placida piazza solitaria… le ore sobbalzano nell’aria per la tacita volta senza raggio; recava da lontano, intanto il vento come un tintinnio garrulo d’argento, e pel villaggio solitario; errare un trotto di cavali si sentì; un cavallo vicino, ecco nitrì il gabellier si sporse per guardare; qualche finestra ancor… Continua a leggere LA DILIGENZA DI CAPODANNO
GENEROSO NATALE
Oh, generoso Natale di sempre! Un mitico bambino che viene qui nel mondo e allarga le braccia per il nostro dolore. Non crescere, bambino, generoso poeta che un giorno tutti chiameranno Gesù. Per ora sei soltanto un magico bambino che ride della vita e non sa mentire. Alda Merini
BUON NATALE
A Natale non si fanno cattivi pensieri ma chi è solo lo vorrebbe saltare questo giorno. A tutti loro auguro di vivere un Natale in compagnia. Un pensiero lo rivolgo a tutti quelli che soffrono per una malattia. A coloro auguro un Natale di speranza e di letizia. Ma quelli che in questo giorno hanno… Continua a leggere BUON NATALE
A GESU’ BAMBINO
La notte è scesa e brilla la cometa che ha segnato il cammino. Sono davanti a Te, Santo Bambino! Tu, Re dell’universo, ci hai insegnato che tutte le creature sono uguali, che le distingue solo la bontà, tesoro immenso, dato al povero e al ricco. Gesù, fa’ ch’io sia buono, che in cuore… Continua a leggere A GESU’ BAMBINO
IL VECCHIO NATALE
Mentre la neve fa, sopra la siepe, un bel merletto e la campana suona, Natale bussa a tutti gli usci e dona ad ogni bimbo un piccolo presepe. Ed alle buone mamme reca i forti virgulti che porteran furtivamente d’ogni piccola cosa rilucente: ninnoli, nastri, sfere, ceri attorti… A tutti il vecchio dalla barba bianca… Continua a leggere IL VECCHIO NATALE
ALLA VIGILIA DI NATALE
Oggi siamo seduti, alla vigilia di Natale, noi, gente misera, in una gelida stanzetta, il vento corre fuori, il vento entra. Vieni, buon Signore Gesù, da noi, volgi lo sguardo: perché tu ci sei davvero necessario. Bertolt Brecht
TRE FIAMMIFERI ACCESI NELLA NOTTE
Tre fiammiferi accesi Uno per uno nella notte Il primo per vederti tutto il viso Il secondo per vederti gli occhi L’ultimo per vedere la tua bocca E tutto il buio Per ricordarmi queste cose Mentre ti stringo fra le braccia Jacques Prevért
NESSUN UOMO E’ UN’ISOLA
Nessun uomo è un’isola, completo in sé stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare, l’Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa. … Continua a leggere NESSUN UOMO E’ UN’ISOLA
NON INNAMORARTI DI UNA DONNA CHE LEGGE
Non innamorarti di una donna che legge, di una donna che sente troppo, di una donna che scrive. Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza. Non innamorarti di una donna che pensa, che sa di sapere e che, inoltre, è capace di volare, di una donna che ha fede in se stessa. Non… Continua a leggere NON INNAMORARTI DI UNA DONNA CHE LEGGE
O CAPITANO! MIO CAPITANO!
O Capitano! mio Capitano! il nostro viaggio tremendo è finito, La nave ha superato ogni tempesta, l’ambito premio è vinto, Il porto è vicino, odo le campane, il popolo è esultante, Gli occhi seguono la solida chiglia, l’audace e altero vascello; Ma o cuore! cuore! cuore! O rosse gocce sanguinanti sul ponte Dove è disteso… Continua a leggere O CAPITANO! MIO CAPITANO!
IL PIU’ BELLO DEI MARI
Il più bello dei mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l’ho ancora detto Nazim Hikmet
BARBARA
Ricordati Barbara Pioveva senza tregua quel giorno su Brest E tu camminavi sorridente Raggiante rapita grondante, sotto la pioggia Ricordati Barbara Pioveva senza tregua su Brest E t’ho incontrata in rue de Siam E tu sorridevi, e sorridevo anche io Ricordati Barbara Tu che io non conoscevo Tu che non mi conoscevi Ricordati, ricordati comunque… Continua a leggere BARBARA
SUPPLICA A MIA MADRE
E’ difficile dire con parole di figlio ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio. Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore, ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore. Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere: è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia. Sei insostituibile.… Continua a leggere SUPPLICA A MIA MADRE
LA VITA NON E’ UNO SCHERZO
La vita non è uno scherzo. Prendila sul serio come fa lo scoiattolo ad esempio senza aspettarti nulla dal di fuori o da di là, non avrai altro che vivere. La vita non è uno scherzo. Prendila sul serio ma sul serio al punto che messo contro un muro ad esempio con le mani legate… Continua a leggere LA VITA NON E’ UNO SCHERZO
TUTTE LE LETTERE D’AMORE
Tutte le lettere d’amore sono ridicole. Non sarebbero lettere d’amore se non fossero ridicole. Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore, come le altre, ridicole. Le lettere d’amore, se c’è l’amore, devono essere ridicole. Ma dopotutto solo coloro che non hanno mai scritto lettere d’amore sono ridicoli. Magari fosse ancora il tempo in cui… Continua a leggere TUTTE LE LETTERE D’AMORE
A M.
Quella notte che tu non venisti io non mi addormentai ma andai più volte sulla porta e pioveva, e di nuovo rientrai. Non lo sapevo allora: ora invece lo so: quella notte era già come quelle altre notti che non venisti più e io non dormivo e già quasi non aspettavo più ma andavo spesso… Continua a leggere A M.
ASCOLTA COME MI BATTE FORTE IL TUO CUORE
Poteva accadere. Doveva accadere. È accaduto prima. Dopo. Più vicino. Più lontano. E’accaduto non a te. Ti sei salvato perché eri il primo. Ti sei salvato perché eri l’ultimo. Perché da solo. Perché la gente. Perché a sinistra. Perché a destra. Perché la pioggia. Perché un’ombra. Perché splendeva il sole. Per fortuna là c’era un… Continua a leggere ASCOLTA COME MI BATTE FORTE IL TUO CUORE
SAN MARTINO
La nebbia a gl’irti colli piovigginando sale, e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar; ma per le vie del borgo dal ribollir de’ tini va l’aspro odor dei vini l’anime a rallegrar. Gira su’ ceppi accesi lo spiedo scoppiettando sta il cacciator fischiando su l’uscio a rimirar tra le rossastre nubi stormi d’uccelli… Continua a leggere SAN MARTINO
DALLE BRACCIA DI UN AMORE
Dalle braccia di un amore nelle braccia di un altro m’ha salvato dal morire sulla croce una signora che fuma marijuana e scrive canzoni e storie, ed è molto più gentile dell’ultima, molto molto più gentile, e a letto è altrettanto brava o addirittura migliore. non è piacevole essere messi in croce e lasciati là,… Continua a leggere DALLE BRACCIA DI UN AMORE
LA MIA SCUOLA
Rivedo ancora la mia scuola, la strada brulicante di voci festose, le pareti imbiancate della mia aula. – riascolto la voce, burbera ed affettuosa, dei miei maestri, il suo tono amichevole. – e ripenso a voi, o miei antichi compagni, ai nostri giochi, alla nostra vita vissuta insieme, ai lunghi giorni di pioggia e di… Continua a leggere LA MIA SCUOLA
SAN MARTINO DEL CARSO
San Martino del Carso Di queste case Non è rimasto Che qualche Brandello di muro Di tanti Che mi corrispondevano Non è rimasto Neppure tanto Ma nel cuore Nessuna croce manca E’ il mio cuore Il paese più straziato Giuseppe Ungaretti Una delle prerogative di un’ opera d’ arte che possa definirsi classica è… Continua a leggere SAN MARTINO DEL CARSO
MATERNITA’
Da dove sono venuto? Dove mi hai trovato? Domandò il bambino a sua madre. Ed ella pianse e rise allo stesso tempo e stringendolo al petto gli rispose: tu eri nascosto nel mio cuore bambino mio, tu eri il Suo desiderio. Tu eri nelle bambole della mia infanzia, in tutte le mie speranze, in tutti… Continua a leggere MATERNITA’
TOTO’ RECITA ‘A LIVELLA – LA MORTE CI RENDE TUTTI UGUALI
‘A LIVELLA di Antonio de Curtis – Totò Ogn’anno, il due novembre, c’è l’usanza per i defunti andare al Cimitero. Ognuno ll’adda fa’ chesta crianza; ognuno adda tené chistu penziero. Ogn’anno puntualmente, in questo giorno, di questa triste e mesta ricorrenza, anch’io ci vado, e con i fiori adorno il loculo marmoreo ‘e zi’ Vicenza… Continua a leggere TOTO’ RECITA ‘A LIVELLA – LA MORTE CI RENDE TUTTI UGUALI
DELLA MORTE
Entrate, amici miei, accomodatevi siate i benvenuti mi date molta gioia. Lo so, siete entrati per la finestra della mia cella mentre dormivo. Non avete rovesciato la brocca né la scatola rossa delle medicine. I visi nella luce delle stelle state mano in mano al mio capezzale. Com’è strano vi credevo morti e siccome non… Continua a leggere DELLA MORTE
Addio
(A mia madre) Mano nella mano, mi sostenevi poi tu, ti appoggiavi a me. Ci voltavamo a guardare le impronte impresse sulla spiaggia che… Continua a leggere Addio
LA MORTE NON E’ NIENTE
La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che… Continua a leggere LA MORTE NON E’ NIENTE
RITORNIAMO AI GIORNI DEL RISCHIO
Siamo composti con brani di morti uguali a città rifatte da macerie di secoli. Allora al comune bivacco eravamo tutti disperati e volevamo morire per sentirci più vivi. Non questo certo era l’augurio! La nuova parola è stata uccisa Dal piombo sulle bocche squarciate. Una mediazione invocavano morendo tra l’avvenimento grande e la sorte di… Continua a leggere RITORNIAMO AI GIORNI DEL RISCHIO
AUTUNNO
Autunno. Già lo sentimmo venire nel vento d’agosto, nelle pioggie di settembre torrenziali e piangenti e un brivido percorse la terra che ora, nuda e triste, accoglie un sole smarrito. Ora passa e declina, in quest’autunno che incede con lentezza indicibile, il miglior tempo della nostra vita e lungamente ci dice addio. Vincenzo Cardarelli (Foto… Continua a leggere AUTUNNO
VIA DELLA POVERTA’
Il salone di bellezza in fondo al vicolo è affollatissimo di marinai prova a chiedere a uno che ore sono e ti risponderà “non l’ho saputo mai”. Le cartoline dell’impiccagione sono in vendita a cento Lire l’una il commissario cieco dietro la stazione per un indizio ti legge la sfortuna e le forze dell’ordine irrequiete… Continua a leggere VIA DELLA POVERTA’
MA QUESTO NON E’ SONNO
Ma questo non è sonno. Io dormo Nove ore ma non dormo Non mi accoglie il risveglio Perché anche se dormo io veglio La notte non mi stringe E non mi chiude a letto, anche se ho il corpo steso non mi toglie al mio peso. I miei non sono sogni Ma sono spiegazioni Pedanti… Continua a leggere MA QUESTO NON E’ SONNO
LETTERA D’AMORE A DARIO
Sono nata nel 1929. Quando ero piccola, sette, otto anni, mi veniva in testa un pensiero che mi esaltava: morire. Quando morirò? Com’è quando si muore? Come mi vestirò da morta? Forse mamma mi metterà quel bel vestito che m’ha cucito lei di taffetà lilla pallido orlato da un bordino di pizzo d’oro. “Sembri un… Continua a leggere LETTERA D’AMORE A DARIO
DESOLATION ROW
They’re selling postcards of the hanging They’re painting the passports brown The beauty parlor is filled with sailors The circus is in town Here comes the blind commissioner They’ve got him in a trance One hand is tied to the tight-rope walker The other is in his pants And the riot squad they’re restless They… Continua a leggere DESOLATION ROW
AI MIEI FIGLI
Angosciosa tristezza… Oggi. Fame Guerra Disarmonia dell’anima Bisogni insoluti Non per puro egoismo vi ho creati… …ma desiderati. Ed oggi…più nulla c’è che possa offrirvi, se non me stessa. Se non la mia profonda angoscia, alimentata da altrettanto amore. Puro amore, di madre che vede il mondo intorno a sé disintegrarsi. Puro terrore,… Continua a leggere AI MIEI FIGLI
CANTICO DELLE CREATURE
Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so’ le laude, la gloria e ‘honore et onne benedictione. Ad te solo, Altissimo, se konfàno et nullu homo ène dignu te mentovare. Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu… Continua a leggere CANTICO DELLE CREATURE
IL CUORE CHE RIDE
La tua vita è la tua vita. non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell’arrendevolezza. stai in guardia. ci sono delle uscite. da qualche parte c’è luce. forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre. stai in guardia. gli dei ti offriranno delle occasioni. riconoscile, afferrale. non puoi sconfiggere la… Continua a leggere IL CUORE CHE RIDE
IL FANCIULLO
A te né le gemme né gli ori fornisco, o dolce ospite: è vero; ma fo che ti bastino i fiori che cogli nel verde sentiero, nel muro, su le umide crepe, su l’ispida siepe. Non reco al tuo desco lo spicchio fumante di pingue vitella; ma fo che ti piaccia il radicchio non senza… Continua a leggere IL FANCIULLO
DOLCISSIMO
Dolcissimo è rimanere e guardare nella immobilità sovrana la bellezza di una parete dove il filo della luce e la lampada esistono da sempre a garantire la loro permanenza. (Patrizia Cavalli)