Tribunale e Ufficio del Giudice di Pace: ecco il colpo di scure

Sora sta per perdere il Tribunale ed il Giudice di Pace. Nell’euforia del salvataggio delle province, nessuno o quasi si è accorto della scure che si è abbattuta sui tribunali e sulla loro riorganizzazione territoriale. La Corte Costituzionale ha infatti dichiarato illegittima la selva di ricorsi avanzata nei mesi passati presso vari organismi giudiziari (tra cui anche il Tar del Lazio). La Consulta ha rigettato quasi tutte le istanze (con la sola eccezione del Tribunale di Urbino), dichiarandole non fondate. Ciò significa che è confermata la validità della riforma degli uffici giudiziari stilata dal Governo Monti, contro la quale avevamo assistito ad una comune alzata di scudi.

Quali saranno le conseguenze per Sora? La sentenza, con la tabella ministeriale pubblicata, lascia poco spazio ad interpretazioni: il Tribunale ha le ore contate, così come sarà presto sancita la chiusura dell’Ufficio del Giudice di Pace, che verrà accorpato a quello di Cassino. Non solo: dovranno chiudere i battenti anche i punti di Arce, Atina e Pontecorvo.

Sora, dunque, sta per assistere – impotente e senza colpo ferire – alla disattivazione di una istituzione che aveva restituito alla città l’importanza che meriterebbe, oltre a quella centralità territoriale rispetto al comprensorio, che ora, rischia di diventare una chimera. Dopo la gioia e la soddisfazione delle scorse settimane, quando si credeva ormai definitivamente scongiurato il pericolo della soppressione, arriva dunque questa doccia gelata, che lascia un colossale punto interrogativo sul futuro ‘giudiziale’ di Sora. Ricordiamo ancora quando andò in scena la poco onorevole gara nel prendersi i meriti, a destra come a sinistra: in particolare, si confrontarono sull’argomento l’assessore comunale Maria Paola D’Orazio, pidiellina, e la senatrice del Pd Maria Spilabotte. E, adesso, cos’hanno da dire? E, soprattutto, cosa possono impegnarsi a fare?

C’è, infatti, ancora uno spiraglio, una piccola nota di speranza: il comma 2 dell’art. 3 del testo di riorganizzazione prevede espressamente, infatti, che  “gli enti locali interessati, anche consorziati tra loro, possono richiedere il mantenimento degli uffici del giudice di pace, con competenza sui rispettivi territori, di cui è proposta la soppressione, anche tramite eventuale accorpamento, facendosi integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle relative sedi, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo che sarà messo a disposizione dagli enti medesimi”. Il Comune di Sora, nel mese di Maggio, ha già adottato un atto deliberativo in tal senso. Basterà? Staremo a vedere!