Terremoto, ESCLUSIVA Soraweb: intervista al Dott. Alessandro Amato (INGV)

Il terremoto registrato a Sora lo scorso 16 febbraio ha prodotto un vortice di paura ed incertezze all’interno del quale è molto difficile districarsi. Risulta quanto mai opportuno, dunque, in un clima di allarmismo generale che spesso acceca le menti, cercare di fare chiarezza nel modo migliore. A questo proposito, nelle scorse ore la redazione di Soraweb ha parlato con il Dott. Alessandro Amato, Dirigente di Ricerca dell’ INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), che ringraziamo per aver voluto cortesemente rispondere ad alcune domande.

 

In seguito alla forte scossa del 16 febbraio i vostri sismografi continuano a monitorare la situazione. È stato registrato qualcosa di particolarmente anomalo?

Negli ultimi due o tre giorni abbiamo rilevato diverse scosse che possiamo definire di assestamento. Tutte si sono rivelate di piccola entità, fatta eccezione per un paio di scosse sopra il livello 2 di magnitudo. In questo momento, dunque, prosegue l’attività della sequenza sismica con pochi eventi, ma ciò non deve farci abbassare la guardia: simili fasi, infatti, possono durare pochi giorni ma, come a volte è stato sperimento in passato in altre occasioni, anche molto di più.

 

Avete condotto o state conducendo particolari analisi sui fattori scatenanti del sisma?

Stiamo studiando la zona del sorano da lungo tempo e con grande attenzione. La rete di informazioni di cui disponiamo è molto densa e ci permette di incamerare numerosi dati, che verranno analizzati nelle prossime settimane. Tutto ciò ci consentirà di effettuare localizzazioni sempre più precise e di stilare dettagliati rapporti.


In molti, descrivendo il carattere della scossa del 16 febbraio, hanno rimarcato una differenza rispetto al passato: dal movimento ondulatorio si è passati al sussultorio. Che spiegazione può darci in merito?

Il fatto che un terremoto possa avere carattere ondulatorio o sussultorio non dipende dal sisma in sé, ma dalla vicinanza all’epicentro. In questo caso, poiché l’evento si è verificato proprio in corrispondenza della zona di Sora, è normale che le onde sismiche siano state avvertite con carattere sussultorio. Tornando, ad esempio, al terremoto del 2009 in Abruzzo, in quell’occasione la lontananza di Sora dall’epicentro provocò movimenti principalmente ondulatori.

 

Come ben sappiamo, ad oggi è impossibile prevedere con esattezza l’arrivo di un terremoto. Tuttavia, sono stati registrati dei progressi in questo campo?

Progressi ce ne sono stati. Naturalmente, per prevedere esattamente un evento sismico la strada è ancora lunghissima, anche se gli studi proseguono. Dei passi in avanti, invece, sono stati registrati con il raggiungimento di nuove ed importanti conoscenze. Ad esempio, solo di recente abbiamo calcolato valori più precisi riguardo l’entità effettiva delle deformazione appenninica. Non abbiamo ancora la  possibilità di vedere e valutare ogni singola faglia, ma ci stiamo comunque avvicinando di molto. Queste informazioni, nel medio e lungo termine, potranno tramutarsi anche in un aggiornamento della mappa di pericolosità sismica.

 

Cosa sta facendo l’INGV in termine di informazione e prevenzione?

Questo è senza dubbio uno dei punti più importanti che stiamo sviluppando. Già in seguito al violento terremoto del 2009 in Abruzzo abbiamo dato vita ad una capillare campagna di informazione e prevenzione, che ha coinvolto anche molti comuni e molte scuole (si vedano i video prodotti dagli studenti sul nostro canale youtube/INGVterremoti), tra cui Sora. Si è trattato di un programma molto articolato, conclusosi da pochissimo, nel Maggio 2012. In seguito a questo nuovo terremoto, la macchina organizzativa sta per rimettersi in moto. Proprio ieri, nei locali della Prefettura di Frosinone, si è svolto un importante incontro con sindaci ed enti locali, al quale, in rappresentanza dell’ INGV, ha partecipato la collega Concetta Nostro, che aveva coordinato l’iniziativa degli scorsi anni “Tutte je munne trema, je no!”. Certamente, nel prossimo futuro daremo inizio a nuove campagne di sensibilizzazione.

Alcuni alunni delle scuole di Sora dopo aver costruito un Puzzle dell'Italia raffigurante le zone sismiche della Penisola. Foto Alessandro Amato