SORA – PASSI CARRABILI, LA NOTA DI TOFARO INSIEME

Di seguito riportiamo una nota che Giuseppe Recchia, presidente dell’Associazione Tofaro Insieme, indirizza al sindaco Luca Di Stefano in relazione agli accertamenti sui passi carrabili.

L’Associazione Tofaro Insieme, che si pregia di rappresentare i residenti dell’omonimo quartiere
sorano, con la presente vuole rappresentare quanto segue. In questi giorni sono stati recapitati, ai contribuenti residenti nel territorio del Comune di Sora, avvisi di pagamento per i passi carrabili riferiti agli anni 2016,2017,2018,2019 e 2020.
Con riferimento specificatamente al nostro quartiere, l’applicazione del tributo per i passi carrabili
appare incomprensibile in quanto non legato a nessuna “miglioria” dell’opera stradale, stante che si
tratti di una via vicinale priva di marciapiede e/o di qualsiasi opera o manufatto realizzato su suolo
pubblico che agevoli l’accesso alle proprietà private. Pertanto la tassa stessa appare ancora più ingiusta ed odiosa, perché non si comprende il motivo per cui uno debba pagare per entrare a casa propria!

Al riguardo numerose sentenze dei Tribunali D’Appello e la stessa Suprema Corte hanno in più
occasioni confermato che la tassabilità dei passi carrabili “a raso” è consentita solo nel caso in cui
l’Ente proprietario della strada abbia rilasciato apposito cartello segnaletico. Pertanto secondo la
ratio della giurisprudenza della Suprema Corte sono esclusi dalla tassazione e , quindi, dal
pagamento di un canone, i passi carrabili a raso oppure a filo con la sede stradale in tutti quei casi
in cui il proprietario dell’immobile non abbia richiesto alla Pubblica Amministrazione il rilascio di un apposito cartello segnaletico indicante l’uso esclusivo dello spazio pubblico e, quindi, ogni qualvolta egli non sottrae
alla collettività il suolo pubblico non potendo pretendere che altri veicoli vi sostino o lo utilizzino.
Ora nel nostro quartiere tutti gli accessi “carrabile” risultano essere “ a raso o a filo “ con la sede
stradale e non presentano modifiche della sede stradale né segnaletica di divieto di sosta, di strisce o
di altri manufatti indicanti l’inibizione dell’uso alla collettività degli utenti della strada o dei
passanti, per cui appare dubbia l’imposizione da parte della pubblica amministrazione il pagamento
di canone alcuno.

Precisiamo subito che è nostra convinzione che sia giusto e doveroso chiedere le imposte dovute e
non giustifichiamo in alcun modo l’evasione. Però ci ha lasciato perplessi, oltre che la legittimità
della stessa, la scelta di richiedere 5 anni di arretrati proprio in questo periodo, già difficoltoso a
causa della pandemia. Richiedere la riscossione di centinaia di euro, infatti, sta mettendo a dura
prova numerose famiglie che hanno subito in questo anno la perdita di posti di lavoro e/o visto
ridursi notevolmente le proprie entrate di guadagno a causa delle restrizioni dovute al COVID.
Associazione “Tofaro Insieme”

Così come appare non più sopportabile assistere a quest’atteggiamento vessatorio dei vari Enti
proprio nei confronti dei residenti delle periferie. Emblematico al riguardo quanto accaduto l’anno
scorso con gli aumenti astronomici degli avvisi di pagamento della Conca di Sora, problematica
ancora oggi non risolta. Oramai questa politica di voler “far cassa” ad ogni costo rischia di minare
la pacifica convivenza della nostra comunità, soprattutto in considerazione del fatto che le periferie
sono da anni abbandonate a sé stesse, prive quasi sempre di qualsiasi servizio pubblico come
fogne, marciapiedi, illuminazione, strade che non siano campi da golf o spazi ricreativi. Tutto
questo nonostante la considerazione che le entrate tributarie dell’Ente comunale per il 70%
provengono proprio dai residenti fuori dal centro.

Comprendiamo che la consegna di tali atti sia da riferirsi a decisioni e azioni del passato governo
cittadino, però oggi lei è il nostro Sindaco e spetta a lei trovare una soluzione. In particolar modo
spetta alla sua Amministrazione decidere una volta per tutte – anche modificando il regolamento del
tributo stesso – di esentare dal pagamento del canone per i passi carrabili quando questi sono “ a
raso “ o “ a filo “ con la sede stradale soprattutto con riguardo alle zone periferiche di Sora. Perché,
se è giusto pretendere il pagamento da chi occupa stabilmente spazi pubblici e ne trae profitto,
assurdo appare invece pretendere il pagamento da chi vuole solo tornare a casa.