RIFONDAZIONE COMUNISTA PRONTA A LANCIARE UN FRONTE ALTERNATIVO AL PD

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A firma di Paolo Ceccano, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, riceviamo e pubblichiamo:

Il referendum sulla cosiddetta riforma costituzionale a firma della signora Boschi e assunta in proprio dal governo Renzi  ha subito, con gli esiti delle urne, una cancellazione inappellabile.

In provincia di Frosinone tale esito è stato ancora più pesante: con 180.592 voti il NO ha raggiunto il 68.1% mentre con 84.643 voti il SI il 31.9%.

Come se avesse agito un fattore moltiplicativo che ha reso ancora più eclatante la sconfitta, attribuibile essenzialmente al PD, che non nel resto dell’Italia.

Una presenza piuttosto robusta di parlamentari, che il PD può vantare in provincia, vale a dire ben 3 parlamentari, un ex parlamentare europeo, un consigliere regionale e poi tutto il corpaccio costituito dai vari amministratori provinciali, compreso il presidente

Il perché è subito detto, secondo noi: come può un partito, quale è il PD, imbracciare le armi del populismo più becero parlando di riduzione dei costi della politica, di semplificazione istituzionale e farlo dire dalla bocca di chi ingolfa le istituzioni da decenni e senza soluzione di continuità come nel quadro appena evidenziato?

Ora ci troviamo di fronte, all’indomani di questa estenuante campagna referendaria, a ricostruire un terreno proprio della Sinistra, quello dell’applicazione dei dettami e dei principi della nostra Carta Costituzionale. Noi siano consapevoli che il fronte del NO è stato composito nelle motivazioni.

Ma la nostra è quella della difesa della Costituzione, formale e materiale, e della regolazione politico e sociale progressista che da essa deriva. E qui vogliamo ricostruire la Sinistra, quella determinata nella difesa dei deboli, nella eliminazione delle diseguaglianze sociali, di genere, di razza, di religione che la nostra Costituzione formalmente e materialmente. Vale a dire che oltre a sancire i diritti di libertà e di uguaglianza (Costituzione formale) impone nello stesso tempo il dovere di perseguirli attraverso le pratiche di governo (Costituzione materiale).

Difendiamo e espandiamo perciò la cultura Costituzionale contro ogni populismo: quello dei governi spiccioli, sbrigativi e inconcludenti e quelli della facile e banale opposizione .

Proponiamo quale terreno comune di questa esigenza ormai urgente la formazione di una sorta di Comitato di Liberazione Nazionale: liberazione dai tanti tentativi che vogliono snaturare la Carta da una parte cambiandone i principi e dall’altra impedendone  l’applicazione.