OMAGGIO A TULLIO DE MAURO

“Le parole sono fatte, prima che per essere dette, per essere capite: proprio per questo, diceva un filosofo: “gli Dei ci hanno dato una lingua e due orecchie”. Chi non si fa capire viola la libertà di parola dei suoi ascoltatori. È un maleducato, se parla in privato e da privato .È qualcosa di peggio se è un giornalista, un insegnante, un dipendente pubblico, un eletto dal popolo. Chi è al servizio di un pubblico ha il dovere costituzionale di farsi capire.”

(Tullio De Mauro)

Il 5 gennaio il mondo della cultura italiana ha perso un suo grande protagonista: il linguista Tullio De Mauro, un uomo che ha fatto della “parola” la sua arte e la cui scomparsa lascia oggi un vuoto di parole difficile da definire.

Nato a Torre Annunziata nel 1932, De Mauro è stato il più grande linguista italiano, docente universitario, socio ordinario dell’Accademia della Crusca, ministro della Pubblica Istruzione dal 2000 al 2001, autore del Grande Dizionario Italiano dell’uso.

La sua “Storia linguistica dell’Italia Unita” edita da Laterza nel 1961, rimarrà negli “Annales” , poiché è un opera nella quale si analizza, attraverso dati statistici, la storia che ha portato gli italiani, popolazione nel 1860 quasi del tutto analfabeta e dialettofona, ad abbracciare un idioma comune attraverso i diversi cambiamenti strutturali, sociali ed economici che ha vissuto l’ Intero Paese dall’Unità ad oggi.

Negli ultimi anni De Mauro ha condotto degli studi sulle reali competenze linguistiche degli italiani, dai quali sono emersi dei dati sconfortanti, in quanto, stando alle indagini statistiche da lui compiute, dopo il periodo di scolarizzazione la maggior parte degli italiani non ha buone abilità di lettura, scrittura e calcolo.

Più volte il linguista ha ribadito che il possesso delle norme linguistiche e la piena padronanza della lingua è ciò che rende un uomo libero, sottraendolo all’ignoranza. È questa la grande eredità che De Mauro lascia alle istituzioni odierne, un impegno che dovrebbe essere perseguito come portatore di un bene reale e necessario per uno Stato davvero all’avanguardia.

Laura Pompilio