Mons. Antonio Lecce: “Questa Chiesa è in festa”

L’annuncio alla Diocesi per la nomina del nuovo vescovo da parte di mons. Antonio Lecce

“Questa Chiesa è in festa e rende grazie al Signore per il dono del nostro Pastore Gerardo”

Mons. Antonio Lecce, Amministratore Diocesano, ha indirizzato ai presbiteri,ai diaconi, ai religiosi e alle religiose, ai rappresentanti delle associazioni, movimenti, organizzazioni ecclesiali, a tutti i fedeli della Chiesa locale la seguente lettera:

”Con immensa gioia reco a tutti voi il lieto annunzio  che il Santo Padre Benedetto XVI ha risposto alla nostra fidente richiesta di avere un nuovo Vescovo e ha provveduto in tal senso, chiamando alla guida della nostra Diocesi il Rev. mo Mons. Gerardo Antonazzo, finora Vicario Generale della Diocesi di Ugento-S. Maria di Leuca.

Questa Chiesa è in festa e rende grazie anzitutto al Signore Gesù per il dono del nuovo Pastore “secondo il suo cuore”, e al Sommo Pontefice che non ha voluto interrompere la catena di successori degli Apostoli, iniziata nel 465 con il Vescovo di Aquino Costantino e proseguita ininterrottamente fino ad oggi. S. Ecc. Mons. Antonazzo si colloca  al n. 85 di questa gloriosa successione apostolica.

Dal curriculum abbiamo appreso le ricche doti di studio e di ministero  che lo hanno reso degno dell’elezione; i diversi incarichi finora ricoperti stanno a dimostrare che il suo cuore e la sua mente abbracciano tutto l’arco della vita ecclesiale, spaziando dalla competenza negli studi biblici e dottrinali all’esperienza di animazione delle realtà giovanili, delle famiglie, del clero e della vita consacrata. Come parroco e interprete della gioia dei confratelli parroci, esprimo viva soddisfazione per la vita trascorsa dall’Eletto come guida e pastore di alcune parrocchie, sicuri che saprà trasfondere anche nelle nostre realtà ecclesiali la saggezza di governo pastorale e lo spirito profetico finora esercitato in terra di Puglia.

Mentre attendiamo in preghiera l’incontro con il nuovo Pastore, gli esprimiamo la gratitudine per aver accettato di amare la nostra Chiesa e “dare la sua vita” per lei”.