LO SAPEVATE CHE… DA SAN NICOLA A… “SANTA CLAUS”

Lo sapevate che… da San Nicola di Bari nasce la leggenda di Babbo Natale.

San Nicola di Bari, che la Chiesa ricorda oggi, 6 dicembre, è uno dei santi più amati e venerati in tutto il mondo, che unisce cattolici e ortodossi. Il Santo vanta numerose leggende e miracoli, le sue reliquie, conservate a Bari, sono ancora oggi contese e ogni tanto la Turchia ne chiede la restituzione dopo che furono trafugate da Myra nel 1087 da parte di alcuni marinai baresi. È patrono dei bambini e ragazzi ma anche delle fanciulle che si avviano al matrimonio e dei marinai. Dopo la morte (avvenuta il 6 di dicembre di un anno imprecisato alla metà del IV secolo), la figura del santo divenne popolarissima in tutta la cristianità, grazie anche ai tanti miracoli che gli furono attribuiti. Molte città e intere nazioni lo venerano come loro patrono. Nel 1087 una spedizione navale partita dalla città di Bari verso Myra, divenuta nel frattempo musulmana, si impadronì delle spoglie del Santo, che nel 1089 vennero definitivamente poste nella cripta della Basilica eretta in suo onore. Un santo tanto popolare da essere l’ispiratore della figura di Babbo Natale.

Ma perché diventò anche protettore dei bambini e mitico dispensatore di doni? La ragione, spiega Gerry Bowler, storico e autore del libro Santa Claus: A Biography, sta soprattutto in due leggende che si diffusero in Europa intorno al 1200. La prima, e più nota, racconta del giovane vescovo Nicola che salva tre ragazze dalla prostituzione facendo recapitare in segreto tre sacchi d’oro al padre, che così può pagare i suoi debiti e fornire una dote alle figlie. Nella seconda, Nicola entra in una locanda il cui proprietario ha ucciso tre ragazzi. Nicola non si limita a scoprire il delitto, ma resuscita anche le vittime.

Resta da spiegare come questo santo mediterraneo si sia spostato al Polo Nord e sia stato associato al Natale. In realtà per molti secoli il culto di san Nicola – e la tradizione di fare regali ai bambini – si continuò a celebrare il 6 dicembre, come avviene tuttora in diverse zone dell’Italia del Nord e dell’arco alpino, fino in Germania. Col tempo al santo vennero attribuite alcune caratteristiche tipiche di divinità pagane preesistenti, come il romano Saturno o il nordico Odino, anch’essi spesso rappresentati come vecchi dalla barba bianca in grado di volare. San Nicola era anche incaricato di sorvegliare i bambini perché facessero i buoni e dicessero le preghiere. Ma la Riforma protestante, a partire dal Cinquecento, abolì il culto dei santi in gran parte dell’Europa del Nord. “Era un bel problema”, commenta Bowler. “A chi far portare i doni ai bambini?”. In molti casi, risponde lo studioso, il compito fu attribuito a Gesù Bambino, e la data spostata dal 6 dicembre a Natale. “Ma il piccolo Gesù non sembra in grado di portare troppi regali, e soprattutto non può minacciare i bambini cattivi. Così gli fu spesso affiancato un aiutante più forzuto, in grado anche di mettere paura”.
La figura di Santa Claus nasce su immagine di Sinterklaas, personaggio olandese derivato da San Nicola e chiamato anche Sint Nicolaas, unita all’immagine del portatore di doni, presente in diverse zone d’Europa (Sinterklaas indossa abiti simili a quelli indossati dal vescovo di Myra – una mitra rossa con una croce dorata – si appoggia a un pastorale, cavalca un cavallo bianco che vola sui tetti e i suoi aiutanti si calano dai comignoli per lasciare i doni nelle scarpe dei bambini buoni. E furono proprio i coloni olandesi a portare il culto del santo a Nuova Amsterdam, in America, che con la successiva dominazione inglese sarebbe diventata New York.

Nei primi decenni del 1800 San Nicolaus (da cui Santa Claus) grazie allo scrittore americano Clement Clarke Moore, che nel 1823 scrisse una poesia dal titolo A Visit from Saint Nicholas in cui lo descrisse come un elfo cicciotto con una lunga barba bianca, vestito con una giubba rossa bordata di pelliccia e alla guida di una slitta trainata da renne, diventò il Babbo Natale che tutti conosciamo. E una delle sue rappresentazioni più famose è quella legata alla pubblicità della famosa bibita americana che debuttò nel 1931 e nacque dalla penna dell’illustratore Haddon Sundblom, che mise insieme i ricordi di San Nicola e il personaggio dello “spirito del Natale presente”, descritto da Charles Dickens nel racconto Canto di Natale.