LA DEVOZIONE A SANT’ANNA

Oggi, 26 luglio, si festeggiano i Santi Gioacchino ed Anna, genitori della Vergine Maria. La loro, una immensa storia d’amore. Anziani, emarginati dalla società ebraica perché sterili, e dunque privi della benedizione di Dio, erano però ricolmi di speranza e di fede. I due si ritirarono in disparte per pregare e ottenere da Dio la grazia che arrivò con l’annuncio di un angelo: “Anna, il Signore ha ascoltato la tua preghiera e tu concepirai e partorirai e si parlerà della tua prole in tutto il mondo” La loro memoria, ricorda il valore dei nonni, dell’unità e dell’amore familiare. Ricordiamo le parole di Papa Francesco, che incessantemente ci ricorda la bellezza, la vitalità e la tenerezza della vecchiaia, in particolare nel messaggio per la II Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, a partire dal versetto di un salmo: “Nella vecchiaia daranno ancora frutti” (92,15).

È stato san Papa Paolo VI a riunire i due coniugi nella medesima festività, nel 1969, in occasione della riforma del nuovo calendario liturgico. Prima, infatti, erano ricordati in giorni separati: per Anna la ricorrenza era uguale all’odierna, mentre quella di Gioacchino cadeva il 16 agosto. È indubbio che in questa scelta di unione si sia voluta porre l’attenzione sul loro essere coniugi e quindi famiglia. Queste due figure così importanti nella storia della salvezza non figurano però nei Vangeli canonici. Di loro viene trattato ampiamente nel Protovangelo di S. Giacomo, un vangelo apocrifo del II secolo. Le elaborazioni posteriori di tale documento aggiunsero via via altri particolari, dettati dalla devozione. Anna era una israelita della tribù di Giuda, figlia del sacerdote betlemita Mathan, con discendenza quindi dalla stirpe davidica. Sant’Anna è titolare di diversi patronati, orefici, bottai, tessitori, sarti, ma soprattutto è patrona delle partorienti, delle vedove ed in particolare la sua protezione è invocata nei parti difficili e contro la sterilità coniugale.

Nel territorio sorano, è forte la devozione in particolare verso sant’Anna, venerata nel santuario della Santissima Trinità di Vallepietra. Da decenni, le compagnie di Sora si recano in pellegrinaggio per onorare la figura della Madre di Maria, in particolare quella del santuario della Madonna della Figura, a cui è stata affidata l’animazione della Messa solenne del pomeriggio del 25 luglio, alla vigilia della festa.

Un tempo, i pellegrini partivano per 4, 5 giorni, a piedi, o con mezzi di fortuna. Oggi, la vita frenetica ha ridotto sempre più il tempo a disposizione, anche per occuparsi delle questioni dello Spirito. Il giorno del 25 e quello del 26 luglio, infinite processioni di compagnie percorrevano il sentiero che scende verso il santuario ai piedi del Monte Autore, un continuo sussurrare di preghiere e canti devozionali; tanti cercavano un bivacco per la notte nella grotta scavata nella roccia a pochi metri dalla chiesa, e ad alcuni era riservato un posto privilegiato per l’antico legame con il santuario. Resta ancora viva però, la tradizione del pellegrinaggio e ieri due compagnie di Sora, hanno raggiunto il Santuario per pregare nella piccola chiesetta dedicata a Sant’Anna, accanto a quella della Santissima Trinità: quella della Madonna della Figura e quella di Sant’Antonio Forletta, immortalate dalle foto pubblicate sulla pagina Facebook della Confraternita SS Trinità.