ISOLA DEL LIRI – CASTELLIRI – USI CIVICI: TUTTO DA RIFARE ?

La sentenza della Corte d’ Appello di Roma sezione Usi Civici dello scorso 22 Luglio, depositata nei primi giorni di Settembre, si abbatte come un macigno sulle vicende degli usi civici del comune di Castelliri alle quali si riferisce ma anche, di riflesso, a quelle che interessano il comune di Isola del Liri.
La sentenza conferma sostanzialmente il provvedimento emanato tre anni fa dal Commissariato per gli usi civici che aveva aperto un procedimento sulla complessa vicenda di Castelliri, e afferma importanti questioni: la complessità giuridica e normativa degli usi civici, la loro natura di diritto reale di godimento a favore della collettività con una forte valenza sociale, economica ed ambientale, l’ampia tutela a cui sono sottoposti e le ampie competenze giurisdizionali in capo al Commissariato regionale per gli usi civici. Nella sentenza vengono affrontati aspetti quali la presunta natura allodiale dei terreni, il concetto e le ipotesi di sdemanializzazione e le competenze amministrative sulle varie procedure. Tutti aspetti che sono stati esaminati anche nella recente delibera del consiglio comunale di Isola del Liri con la quale l’amministrazione Quadrini aveva annunciato, forse troppo prematuramente, di aver risolto il problema degli usi civici che interessano soprattutto la contrada Selva. Alla luce  dei contenuti della recente sentenza della Corte d’appello di Roma, assume maggior valore la richiesta che il consigliere Gianni Scala ha inoltrato proprio al Commissariato per gli civici per il Lazio per esporre il provvedimento assunto dall’amministrazione comunale e quindi la sua corrispondenza alle disposizioni di legge. Una vicenda quindi che appare ben lungi dall’essere risolta e sulla quale, soprattutto l’amministrazione comunale, dovrebbe aprire una ulteriore fase di approfondimento e riflessione. E, sia ben chiaro: qui nessuno è contrario alla soluzione del problema e alle sacrosante richieste della gente della Selva. Il problema è fare le cose fatte bene, nel rispetto di leggi e sentenze, per evitare tra qualche anno di aver fatto spendere inutilmente denaro. Sommessamente suggeriamo una attenta lettura della sentenza. E non per metterci di traverso ma per fare le cose fatte bene, se si possono fare.