Emilia Romagna devastata, Cnsas in aiuto della popolazione

Maltempo in Emilia-Romagna, anche il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Lazio si attiva in aiuto della popolazione.

Dalle prime ore del mattino di ieri una squadra di tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico del Lazio sta intervenendo per portare aiuto alle popolazioni colpite dagli eventi alluvionali che hanno interessato in questi giorni il centro-nord, in particolar modo l’Emilia Romagna.
Più precisamente i nostri tecnici, attivati dal coordinamento nazionale, stanno operando nell’area tra Cesena e Mercato Saraceno. Si tratta di tecnici altamente specializzati nel soccorso in forra, tra cui un medico, formati ed equipaggiati per scenari di intervento acquatici e complessi. La squadra del CNSAS Lazio si è unita ai tantissimi tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico che stanno già fornendo un supporto continuativo in tutte le aree interessate dall’inizio dell’emergenza.

Rimane presente, nelle zone più colpite della Romagna, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico con decine e decine di interventi volti ad evacuare più persone possibili dalle aree a maggiore rischio. Di seguito i principali eventi delle ultime ore.

Sono diverse le aree di intervento in cui si sta operando ininterrottamente da ieri sera: a Sant’Agata sul Santerno (provincia di Ravenna) i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico dell’Emilia-Romagna hanno evacuato numerose persone che, dalle proprie case, non riuscivano a portarsi in salvo. Molte di queste sono state evacuate con il verricello dell’elicottero di Vigili del Fuoco, dopo essere state individuate all’interno delle proprie case dal personale del Soccorso Alpino e Speleologico che le ha successivamente affidate ai colleghi soccorritori per l’evacuazione via aerea.

Numerosi anche gli interventi a Cesena dove il Soccorso Alpino e Speleologico è stato rinforzato grazie all’arrivo di ulteriori squadre del Corpo provenienti da Marche, Umbria, Abruzzo, Liguria, Calabria, Piemonte, Alto Adige e Trentino e specializzate in interventi in ambienti allagati. Qui si sono svolti vari interventi di evacuazione e recuperi via terra, supportati anche dagli elicotteri militari per il trasporto più celere delle persone.

La situazione è diffusamente critica e la quantità d’acqua presente nelle città e nei paesi rende le operazioni più difficili. Anche la zona Appenninica rimane in una situazione molto complessa: ieri a Vado di Monzuno circa un’ottantina di persone, che si trovavano isolate per l’assenza di copertura telefonica e per le strade interrotte dalle frane, sono state evacuate. Le operazioni sono avvenute sia via terra grazie al lavoro di escavatori che, rimuovendo parte del materiale franoso, hanno permesso ai mezzi fuoristrada del Soccorso Alpino di passare e giungere agli abitati, anche via aerea grazie all’impiego di elicotteri dell’Aeronautica Militare, attivati dal Sindaco di Monzuno.

Ieri mattina a Sasso Marconi, il Soccorso Alpino  ha effettuato numerosi controlli in località isolate dove si trovavano decine di famiglie che non rispondevano al telefono al Centro di Coordinamento del Comune. Una volta giunti sul posto i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico non hanno, fortunatamente, riscontrato problematiche sanitarie.

In ultimo, a Panico di Marzabotto e in diverse altre località, gli operatori sono tuttora impegnati a portare viveri e acqua potabile a famiglie isolate.