Campoli Appennino – Gli alunni ricambiano la visita, tutti al Parco nazionale del Gran Paradiso

A distanza di sei mesi dall’arrivo delle scolaresche piemontesi nel comune di Campoli Appennino avvenuto lo scorso mese di ottobre, è toccato agli alunni delle classi di Campoli visitare il versante piemontese del PNGP e completare, in questo modo, il gemellaggio tra il Parco nazionale del Gran Paradiso e il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise in occasione dell’anniversario del Centenario. Gli alunni, ospitati dalle famiglie dei ragazzi di Locana, hanno effettuato escursioni in alta valle Orco e in Valsavarenche, compiendo un’esperienza che non fosse soltanto all’insegna dello svago, ma che avesse i caratteri di un’immersione pedagogica presso il Centro di Educazione Ambientale di Noasca, il Centro “Homo e ibex” di Ceresole Reale, il Centro “Acqua e biodiversità” di Rovenaud. “Il gemellaggio è stato possibile – ha sottolineato la Dirigente Prof.ssa Anita Monti – grazie a un lavoro sinergico tra le due dirigenze, quello prezioso e costruttivo che ho svolto con la Dirigente Antonietta Strollo, quello di collaborazione tra i docenti di Campoli Appennino Ylenia Nutile e Fabio Preziosi con i docenti di Locana Domenica Menietti e Piera Gotta e degli operatori dei Parchi. È stato importante far incrociare le dirigenze degli Istituti, perché questo incontro non si fermi ad uno scambio di visita, ma offra l’opportunità di condividere buone pratiche anche metodologiche e didattiche, affinché possano essere presupposto per nuove esperienze future di ampliamento delle nostre reti nel segno dell’outdoor”.


I parchi sono una grande casa, patrimonio di tutta la comunità e, questo, spiega ampiamente le ragioni che hanno permesso a ragazzi appartenenti a comunità scolastiche, dislocate in territori geograficamente differenti e distanti, di operare su temi comuni quali, appunto, il rispetto e la conservazione del patrimonio paesaggistico, la protezione della fauna, la ricerca scientifica, la conoscenza delle tradizioni e dei prodotti locali. Particolarmente ricca di soddisfazioni è stata la constatazione di quanto legame fosse presente tra le due comunità, un legame che poggiava i suoi presupposti nella similarità di alcune esperienze, come appunto il ruolo del paesaggio che incide sull’antropologia e sui comportamenti, ma anche la presenza di un intellettuale come Anacleto Verrecchia, nato a Vallerotonda, in provincia di Frosinone, nel 1926 e trasferitosi a Torino dove conseguì la laurea in germanistica, frequentando assiduamente il Parco nazionale del Gran Paradiso, esperienza che, a suo dire, avrebbe rivestito un ruolo fondamentale nella sua formazione intellettuale e negli esiti della sua attività di filosofo e di traduttore. Frutto di quei soggiorni è una raccolta di scritti filosofici, data alle stampe nel 1997, sotto il titolo Diario del Gran Paradiso. “Pensare a questo nostra caro e prestigioso conterraneo” – ha dichiarato la Dirigente Scolastica, Prof.ssa Anita Monti – “ci permette di riflettere su quanto il paesaggio incida nella vicenda intellettuale di ciascuno di noi e su quanto mistero si nasconda nei destini che accompagnano le vicende degli uomini e che seguono traiettorie impensabili, cucendo territori e uomini in un unico, grande tessuto intrecciato.”.

Paola Di Scanno