ARPINO – PROVINCIALE PER SORA, PERICOLI E RICHIESTE

A volte li installano dove non occorrono, oppure dove servono a poco, magari per fare qualche piacere personale. Poi, dove si ravvisa la necessità effettiva, nessuno provvede‘.

C’è chi li chiama dissuasori, chi strisce pedonali rialzate, chi limitatori di velocità. In un caso o nell’altro li reclamano lungo la provinciale che collega Arpino a Sora. Qui, in località Vuotti, all’altezza del supermercato della famiglia Polsinelli, sarebbe opportuno piazzarne un paio prima del curvone sul quale immettono pericolosamente un paio di stradine comunali.

Le auto sfrecciano ben oltre il limite di 50 chilometri orari – racconta una donna qualche anno fa investita e salvatasi per miracolo proprio in quel tratto – Corre chi proviene da Sora dopo aver percorso un lungo rettilineo. Corre chi proviene da Arpino che non ha visuale. Cinquanta kmh più che un limite imposto sembra un consiglio, così lo interpretano molti. Oltretutto il tappetino di asfalto è malandato, pieno di ripristini, cedimenti, attraversamenti che rendono meno efficace l’aderenza, quindi la frenata. Eppure non importa niente a nessuno, nemmeno degli incidenti stradali che talvolta si verificano, delle persone investite‘.

Eppure le condizioni per installare un paio di dissuasori o zebre rialzate sembrano esserci: ci sono pure i marciapiedi. La spesa non appare proibitiva e quindi non si capisce come mai l’amministrazione provinciale non intervenga e perché non se ne fanno carico i rappresentanti del comprensorio, sia quelli accomodatisi a Frosinone che quelli ‘poltronati’ ad Arpino. A loro evidentemente la sicurezza delle persone non interessa molto.