Arce – Rosanova all’attacco: fatevi da parte

Per la maggioranza che governa il Comune di Arce  è giunto il momento di farsi da parte per il bene del paese. Lo scrive il consigliere di minoranza Alfonso Rosanova (Buongiorno Arce).

L’esponente dell’oppsozione aggiunge: In verità lo ha fatto intendere lo stesso sindaco durante l’ultimo consiglio comunale con frasi sibilline su come è difficile governare. Parole che più che a noi dell’opposizione, sembravano destinate a una parte della maggioranza, inizialmente assente (come altre volte) e, poi, entrata in aula a scoppio ritardato.

Poi fa sapere: Ho chiesto all’assessore Santopadre se tale parte della maggioranza riconoscesse ancora o meno la Petrucci come capogruppo di maggioranza e la risposta è stata emblematica della frattura esistente: “Vedremo!!!”.  Come dire vedremo come voterà la maggioranza in merito alla mozione nei miei confronti. Una maggioranza di separati in casa che, in un anno e mezzo, ha prodotto solo un grande vuoto amministrativo senza riuscire a risolvere nemmeno questioni di relativa difficoltà come garantire il trasporto agli studenti diversamente abili.

Per Rosanova si tratta di una maggioranza che non c’è più e si è ritrovata solo per la reciproca volontà di evitare di lasciare il palazzo comunale e andare a casa non approvando il bilancio ma se la frattura è insanabile è inutile procrastinare la sofferenza dei cittadini di Arce. O trovano compattezza e unità di intenti oppure per il bene del paese stacchino la spina che tiene ancora in vita questo matrimonio di convenienza.

Infine osserva: Ancora una volta il Consiglio è stato uno spettacolo pietoso. In un tale quadro, non stupisce più come mai ai cittadini vengano negati i principi di trasparenza e corretta informazione, rigettando la nostra richiesta di trasmettere in diretta web i consigli comunali. Forse, è meglio risparmiare questo spettacolo pietoso di due gruppi che si affrontano in un braccio di ferro sulla pelle del paese e sembrerebbero anche produrre danni come per la vicenda degli affitti non richiesti da circa 2 anni (più o meno 170.000 Euro) alla società di smaltimento rifiuti che – conclude Rosanova – occupa gratuitamente i siti comunali mentre il costo della Tari è elevatissimo e pure quest’anno in aumento del 10%.