4 IMPRENDITORI PER SALVARE IL SORA CALCIO, WORK IN PROGRESS

Cinque quote societarie, quattro imprenditori, una quota da suddividere in azionariato popolare ed un progetto a lungo termine, spalmato su almeno cinque anni.

Indiscrezioni, solo indiscrezioni. Ma mentre si avvicina precipitosamente la data di iscrizione al nuovo Campionato, ed è partita anche una iniziativa popolare concretizzatasi con la costituzione del Comitato “Noi D Sora #OneCITYOneTEAM”, c’è, parallelamente, chi lavora per imbastire basi più solide e di ripartenza per il Sora Calcio, le cui sorti, ad oggi, sono quantomeno incerte.

Cosa c’è di vero e concreto in questo programma che, al momento, tutti tengono taciuto, in attesa di capire se veramente ci sono le condizioni per operare?

C’è un  imprenditore che appartiene al gota dell'imprenditoria provinciale e che, pure non essendo di Sora, è sempre stato molto legato alla città. C’è un altro nome, a sua volta, appartenente ad una consolidata realtà imprenditoriale, che fa dell’organizzazione un suo punto di forza e che avrebbe già detto ‘sì’. Gli altri papabili ‘azionisti’ al 20% esprimono – a quanto è dato sapere –  realtà aziendali molto solide, abituati a mantenere gli impegni che assumono. Starebbero già ragionando di organizzazione e programmazione, di budget, obiettivi e tempi, parole che, per loro, sono pane quotidiano. Si sta cercando di capire esattamente come è la situazione attuale e di escludere dal nuovo progetto personaggi che, magari, guardano più che altro ad interessi personali. Nessuno degli interlocutori sarebbe interessato a soluzioni frammentarie e di breve periodo. Anzi, come accennato, si guarderebbe ad un piano minimo di cinque anni. Insomma, tante buone intenzioni che, per il rilancio del calcio a Sora, potrebbero veramente fare la differenza.

Come detto, una delle cinque quote sarebbe destinata e condivisa in maniera paritetica da alcuni rappresentanti del commercio, professionisti, artigiani e singoli cittadini che, in questo modo, coprirebbero una parte di quel sempre sospirato azionariato popolare, utile per ricreare entusiasmo attorno alla squadra ed efficace per esercitare una sorta di controllo dall'interno di tutta la gestione.

Insomma, buone premesse per un progetto serio di rilancio del calcio a Sora, in grado di restituire alla città e alla società il blasone che meritano. E se questa iniziativa si intrecciasse con quella del Comitato appena costituitosi?